03/01/14

I TIMIDI DEL CANILE - di Gioia Granito

Spesso capita che le famiglie che hanno adottato un cane da un canile s'imbattano nel problema della timidezza. Un cane timido è un cane problematico, perché non vive e non ti fa vivere serenamente. Esiste una timidezza patologica, precocissima, difficile da estirpare, ma più frequentemente, i cani del canile sono timidi come lo sono i prigionieri di guerra. La loro è come se fosse una SINDROME DA STRESS POST TRAUMATICO. Questo post è al servizio dei volontari e delle famiglie che hanno questo problema. Spero possa essere utile a chiarire qualcosa:
OK.
Ci troviamo di fronte a un cane spaventato e stressato. Perché lo è? Se proviamo a immaginare la sua vita non è che ci sia da stare tanto allegri, in effetti. Strappato precocemente alla cure della sua mamma, abbandonato, chiuso in un box senza molte interazioni (in canile i volontari si ammazzano di lavoro, ma è giusto l'indispensabile), deprivato da esperienze socializzanti, messo in una macchina e spedito via, in posto completamente diverso dall'unico, deprimente luogo che conosce, quattro sbarre di contenimento, la sua squallida e rassicurante cella. Il vostro cane non sa di aver vinto il terno al lotto. Non sa che il vostro cuore vuole amarlo, non vuole tradirlo. Non può sapere che non gli farete del male, la sua esperienza di vita non l'aiuta a fidarsi.
Allevo Labrador. Ho una cucciolata di 24 giorni. Prima dei 60 non lasceranno il nido! Da quando stavano nella pancia della mamma, conoscono il tocco gentile delle mani umane. Li spupazzo ogni giorno. Gli offro il cibo, e li tocco, li accarezzo, li massaggio, li gratto. Conoscono la mia voce che associano al mangiare. Le interazioni con me e con la mia famiglia sono sempre gratificanti. Ascoltano musica e rumori (allevo in casa!).
Ho preso anch'io una cagna dal canile. Incollocabile, perché femmina, intera, di taglia grande, anziana, molossoide, rognosa, sottopeso di 10 kg, affetta da erlichiosi. Iris è giunta in staffetta, tremante, con diarrea da stress. In giardino l'ho condotta col guinzaglio lungo 3 metri, accompagnandola per i bisogni: sapevo che se l'avessi lasciata libera, si sarebbe fatta piccola piccola, rintanandosi al buio sotto qualche cespuglio. Sapevo che vedendomi arrivare, in un LUOGO APERTO avrebbe scelto l'opzione conservativa della sua vita, la scelta meno violenta e più sicura: allontanarsi, mettersi in salvo. Non mi conosceva, non si poteva fidare di me. Ovviamente, non l'ho portata in giro, fra il traffico e la gente. Ho dormito con lei, in silenzio, in una stanza. Quando in quella stanza entrava un componente della mia famiglia, lei si nascondeva. Se provavo a toccarla, si ritraeva, manteneva le distanze. Non uno scodinzolio, non uno sguardo. Io capivo il suo dolore. Ho LAVORATO SUL RICHIAMO. Portavo sempre addosso il mio fedele marsupio, pieno di cose buone (pezzettini di pollo lesso, pancetta, cubetti di prosciutto o di grana). OGNI VOLTA CHE LEI SI AVVICINAVA, LA PREMIAVO, CHIAMANDOLA PER NOME. IRIS! E GIU' PREMIETTI. Ogni volta che mi guardava la premiavo. Ogni volta che rispondeva al richiamo, fosse anche dopo mezz'ora, ripetevo il suo nome e la premiavo. Non cercavo di toccarla o di prenderla. La portavo fuori in giardino col guinzaglio (niente pettorina, troppi toccamenti per fargliela indossare). Questo è durato 40 GIORNI. Quaranta giorni senza guardarla, senza toccarla, senza stressarla in alcun modo. Quaranta giorni per dirle nell'unico linguaggio che poteva comprendere: GUARISCI, IRIS, PRENDI IL TEMPO CHE TI OCCORRE. IO SONO QUI, SE TU VUOI. Un po' alla volta, è comparso lo scodinzolio. Giorno dopo giorno, riusciva ad avvicinarsi, non sobbalzava più se mi muovevo lentamente, SI AVVICINAVA! Mi ha cercato, strofinando il suo sederone alle mie gambe ed io l'ho grattata sul groppone. Iris... Iris... Quando mi vedeva arrivare, accorciava le distanze ed io la premiavo: Iris! Brava Iris! HA COMINCIATO A PENSARE: E' BELLO STARE QUI! Poi le è nata la curiosità: che c'è oltre questa stanza? Ha conosciuto i miei Labrador, uno per volta, senza fretta, ha conosciuto la mia famiglia, piano, piano. Adesso Iris sonnecchia sul divano, pancia all'aria, per farsi grattare, gioca come una cucciola con Romolo, il ragazzino del branco, sono i due che giocano di più, lui perché è giovane, lei perché è DIVERSAMENTE GIOVANE e non ha giocato mai.
Allora, vi ho raccontato questo e sono certa che il messaggio vi sia giunto chiaro. Aggiungiamo qualche consiglio tecnico:
*non portate fuori senza guinzaglio il vostro cane! Il guinzaglio dev'essere LUNGO E IL COLLARE BEN ASSICURATO, ANCHE IN GIARDINO, FINCHE' NON NOTATE CHE COMINCIA A TONARE AL RICHIAMO E A STARE PIU' TRANQUILLO.
*Non insistete a toccarlo. Aspettate che lui tocchi voi. L'avete scelto, ora tocca a lui scegliere voi!
*Non guadatelo negli occhi. deviate sempre lo sguardo. Questo, nella lingua dei cani è un SEGNALE CALMANTE ed è considerato un comportamento rassicurante e cortese.
*Non avvicinatelo direttamente ma fate una leggera deviazione laterale per giungere a lui.
*MUOVETEVI PIANO!
*Premiatelo con cibo gustoso ogni volta che esibisce un comportamento gradito.
*Non chiamatelo inutilmente, chiamatelo se avete qualcosa da offrirgli.
*NIENTE COCCOLE GRATIS.
*MOSTRATEVI SERENI E SICURI DI VOI.

*IMPARATE I SEGNALI CALMANTI CHE IL VOSTRO CANE EMETTE E IMPARATE A PRODURLI ANCHE VOI

http://www.youtube.com/watch?v=GxMSVWPJgOk
http://www.youtube.com/watch?v=OBYI0Z6EiNo

 (http://www.canidigioia.it/)

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