Gli esempi non si fermano qui. Il Professor Sigmund Freud, il più famoso psicanalista della storia, aveva preso l’abitudine di tenere nel suo studio il suo chow-chow Jo-fi. Il cane era una specie di termometro per i pazienti. Se sentiva che erano tranquilli lui gli si sdraiava accanto. Se percepiva tensione o nervoso manteneva le distanze. Jo-fi era anche un orologio per Freud. Passati i 50 minuti abituali della visita lui andava vicino alla porta di uscita dello studio. Il carlino della futura signora Bonaparte ebbe un ruolo nella sua liberazione durante la rivoluzione francese facendo da messaggere tra lei (in cella) e i suoi amici liberi che, in tal modo, riuscirono a liberarla. Per premiare la sua fida cagnetta, la nobildonna le permise di dormire sul letto accanto a lei. Abitudine che nemmeno l’imperatore di Francia riuscì a farle perdere.
Tra i cani eroi c’è, tra gli altri un pitbull. Si chiamava Stubby ed era stato trovato ancora cucciolo dal soldato Conroy. Stubby si era talmente abituato alla vita di caserma che faceva addirittura il saluto militare portandosi la zampa destra sopra l’occhio. Era talmente intelligente che il suo padrone riuscì a trovare il modo di farlo partire con lui per il fronte. Stubby e Conroy parteciparono a diverse azioni e Stubby fu anche ferito sul campo. L’intelligenza di Stubby salvò tutta la compagnia di cui faceva parte avvisando preventivamente un attacco nemico con il gas. Stubby poi, da buon soldato, catturò da solo una spia tedesca. Queste gesta lo fecero “promuovere” direttamente dal Presidente degli Stati Uniti come sottufficiale con il rango di sergente dell’esercito americano. Se queste storie vi interessano potrete leggerle in un libro che si intitola “I 100 cani che hanno cambiato la storia” di Sam Stall.
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